Il sistema integrato: Marac e Idva

Le MARAC - Multi-Agency Risk Assessment Conference– sono componenti essenziali dei modelli di Coordinated Community Response, implementati a livello locale in molte città del Regno Unito. Ne esistono attualmente 260, distribuiti tra Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, che trattano oltre 57.000 casi di violenza domestica all’anno.

Sono tavoli che si riuniscono con cadenza regolare e dove operatori afferenti a diversi servizi pubblici e agenzie private si incontrano per condividere informazioni relative ai casi di violenza domestica, soprattutto quando siano valutati a più alto rischio (di femminicidio o di subire gravi lesioni). Tra i vari attori sociali che prendono parte a questi incontri, si annoverano: la polizia locale, i servizi sanitari, i servizi per l’infanzia, gli uffici per gli alloggi, la magistratura, il volontariato di settore, le scuole, i progetti no profit per il contrasto della violenza domestica.

L’obiettivo principale di questi tavoli consiste nel delineare, per ogni caso esaminato, un piano coordinato di supporto e di protezione della vittima, basato sulla valutazione del rischio e delle sue specifiche condizioni sociali, familiari, lavorative, abitative.
Il focus primario ricade sulla persona adulta che subisce direttamente la violenza, anche se l’intervento include il coordinamento fra servizi e istituzioni, in modo tale da occuparsi salvaguardia dei minori e della presa in carico dei maltrattanti.

Al cuore di questa esperienza si trova, infatti, l’assunto secondo cui: nessun attore sociale è in grado individualmente di ottenere da solo un quadro completo della situazione della vittima, mentre ognuno può portare il proprio punto di vista su un aspetto cruciale per la sua salvaguardia. Da qui un approccio olistico e integrato alla prevenzione e contrasto alla violenza domestica.

Indipendent Domestic Violence Advisor (IDVA)

Una figura professionale centrale delle MARAC e del sistema olistico è l’IDVA, ovvero una consulente indipendente che ha il compito di garantire primariamente la sicurezza delle vittime ad alto rischio e dei loro figli. L’IDVA valuta di volta in volta il grado di rischio rispetto a casi specifici, considerando i punti di crisi, discutendo con la vittima la gamma delle possibili soluzioni, sviluppando piani di protezione coordinati, sulla base dell’intervento proposto dalle MARAC, tale da poter implementare le diverse azioni necessarie. L’IDVA segue la vittima lungo tutto il percorso di fuoriuscita dalla violenza, assistendola in tutti gli aspetti che riguardano la sua sicurezza e il suo benessere, che vanno dagli aspetti legali a quelli sociali, abitativi, familiari, operando da interfaccia con tutti i servizi necessari. È l’IDVA a rappresentare la vittima anche presso le MARAC.

Segnalazione dei casi

Ogni agenzia che fa parte delle MARAC valuta separatamente e in breve tempo le denunce ricevute, assegnando una diversa valutazione: bassa, media, alta. Nel caso sia assegnata la categoria “ad alto rischio”, allora tutti i diretti interessati al caso devono riunirsi e decidere velocemente gli interventi da attuare, in modo tale da evitare ulteriori maltrattamenti che potrebbero addirittura portare all’omicidio. Dalle ricerche risulta che le segnalazioni provengono in misura preponderante dalla polizia.

L’intervento

I rappresentanti delle diverse agenzie presenti nelle MARAC discutono ogni singolo caso e disegnano l’intervento in modo specifico. Ogni servizio/attore si occupa di implementare la parte che concerne il proprio lavoro quotidiano. Se quindi la Polizia si occupa di interventi come la sorveglianza dell’abitazione della vittima, l’allontanamento del maltrattante o l’installazione di allarmi, i servizi abitativi pubblici e le case rifugio saranno chiamate all’azione quando è la vittima a dover cambiare domicilio (o a non averlo). Anche le scuole e i servizi per l’infanzia saranno coinvolti per l’assunzione delle migliori decisioni nell’interesse dei minori (vittime di violenza assistita), così come i tribunali competenti saranno implicati per gli aspetti legati all’iter della querela contro il maltrattante, e così via per tutti quegli attori che saranno coinvolti in tale processo (ad es. il fabbro che deve cambiare la serratura; il tassista che deve accompagnare la vittima in ospedale, etc.). È anche prevista nelle MARAC, a seconda dei casi, la presenza di organizzazioni per l’assistenza a gruppi migranti o minoranze, così come di servizi rivolte alle dipendenze da alcol e droghe.

Efficacia

Le analisi effettuate sul campo mostrano che, in seguito all’intervento dell’IDVA e delle MARAC, un’alta percentuale di vittime - che può raggiungere il 60% - esce definitivamente dalla violenza.

Ricaduta sui conti pubblici

Secondo le stime, ogni caso di violenza domestica ad alto rischio costa 20.000 sterline ai contribuenti, considerando le chiamate alla polizia, il pronto soccorso, i costi della giustizia penale, lavorativa, ecc. In totale, si parla di 2,4 miliardi di sterline, con una perdita anche superiore per il sistema produttivo, da cui le vittime sono costrette ad assentarsi a causa delle violenze subite. L’intervento tempestivo sui casi giudicati ad alto rischio e la rapida messa in opera di piani di sostegno e protezione riduce non solo i rischi di uccisione e ferimento grave per le vittime, ma riduce anche i costi associati alla violenza domestica. Per ogni sterlina investita nelle MARAC, si stima che si risparmino 6 sterline di costi diretti sostenuti dalle diverse agenzie coinvolte. Si ritiene che un contrasto efficace alla violenza domestica potrebbe far aumentare del 2.1% il PIL nell’Unione Europea.

Fonti

CAADA, Saving lives, saving money: MARACs and high risk domestic abuse, 2010.
Amanda Robinson, Domestic Violence MARACs (Multi-Agency Risk Assessment Conferences) for Very High-Risk Victims in Cardiff, Wales: A Process and Outcome Evaluation, Cardiff University 2010.
Home Office Violent and Youth Crime Prevention Unit and Research and Analysis Unit, Research into Multi-Agency Risk Assessment Conferences (MARACs), 2011.